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Piante officinali
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Salvia

salvia

Famiglia: Labiatae
Specie: Salvia officinalis L.
Altri nomi comuni: Erba sacra

Originaria dell’Europa meridionale, è presente in tutte le regioni italiane, coltivata e talora inselvatichita.

Salvia

Caratteristiche morfologiche
Pianta suffruticosa perenne, alta fino a 70 cm, con fusto ramoso; le foglie sono grigio-tomentose, bislunghe-lanceolate e persistenti in inverno. I fiori, blu-violacei, sono riuniti in verticillastri apicali.

Coltivazione
Seminare all’inizio della primavera, coperto, a 18°C; la germinazione avviene dopo 1-2 settimane. Oppure seminare in tarda primavera in campo aperto, quando la temperatura rimane sopra i 7°C. la germinazione richiede 2-3 settimane. Diradare successivamente i germogli. Generalmente però la riproduzione avviene per talea erbacea fatta radicare in terriccio sabbioso. Quando sono sufficientemente sviluppate, trapiantare in vasi o terra piena, in posizione soleggiata, in substrato leggermente calcareo e ben drenato.
Molte le varietà coltivate, alcune particolarmente decorative, come la “Purpurascens” dalle foglie color rosso-grigio-porpora, e la “Interina” dalle foglie marginate di giallo.

Raccolta e conservazione
Le foglie possono essere raccolte tutto l’anno. E’ anche possibile essiccarle in luogo ombroso e ventilato.

Uso in cucina e proprietà terapeutiche
Le foglie di salvia vengono molto usate in cucina, per aromatizzare i cibi e facilitarne la digestione.
Vengono comunemente impiegate per condire pasta e gnocchi al burro, per preparare sughi, carni arrosto e in umido, pesci, legumi, oli e aceti aromatici. Le foglie possono essere fritte in pastella.
Proprietà terapeutiche: digestive, colagoghe, bechiche, espettoranti, tonico-stimolanti, antisettiche. Per uso esterno, come antinfiammatorio nelle infiammazioni del cavo orale.

fonti:
Fungoceva. Agraria Erbario Funghi d'italia
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